La balla dell’uguaglianza! Principessa o scienziata?

Piccola nota: da oggi ho svincolato i miei account… spero di sentirmi più libero nello scrivere! Questo vuol essere un mio lascito digitale e se non scrivo…

Prendo spunto da questa immagine per un pensiero ricorrente ormai da mesi:

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Il significato è chiaro e, se vogliamo, anche corretto ma… no. No, no e no!
Secondo me dovrebbe voler essere una principessa (come giusto che sia a quell’età e anche dopo magari). Ciò che occorre insegnare è che la principessa può essere scienziata, manager, calciatrice, imprenditrice, lottatrice…

Qui prendo il largo verso un discorso molto più generale.
Finché ci racconteremo la balla per cui le donne sono uguali agli uomini, gli omosessuali sono uguali agli etero, i neri sono uguali ai bianchi, … non faremo altro che sottolineare una diversità cercando di coprirla mettendo la testa sotto alla sabbia. Le donne sono diverse dagli uomini così come sono diversi gli omosessuali dagli etero o i neri dai bianchi…: e allora? Ciò che è importante capire, fare nostro e poi insegnare è che la diversità non è un male ma ci caratterizza. Ognuno è un essere vivente unico, con pregi e difetti, con la propria dignità, i propri sogni, le proprie idee e la propria voglia di vivere la vita nel miglior modo possibile.

Secondo me la disuguaglianza finirà quando sarà sdoganata, quando ci convinceremo che c’è, che è normale, che l’ignoto/diverso non deve fare paura ma che è normale e magari può insegnarci qualcosa. Solo allora la disuguaglianza non sarà più un problema… non basta coprirla con un leggero velo di (finta) “uguaglianza”.

Se qualcuno leggesse e volesse dire qualcosa (anche crocifiggermi in sala mensa…) fate pure nei commenti: non siate volgari e pubblicherò tutto 🙂

Netiquette ovvero come comportarsi in rete

Nella vita REALE, quella di tutti i giorni, tutti quanti (più o meno) sappiamo come comportarci ma nella rete tiriamo fuori il peggio di noi senza badare alla forma. Non è un problema degli ultimi anni ma se ne parla da decenni, la risposta è la NETIQUETTE.

Wikipedia riporta (qui):
<<È un insieme di regole che disciplinano il comportamento di un utente di Internet nel rapportarsi agli altri utenti attraverso risorse come newsgroup, mailing list, forum, blog, reti sociali o email in genere Il rispetto della netiquette non è imposto da alcuna legge.>>

<<La netiquette è l’insieme delle regole che dettano i parametri di educazione e buon comportamento (dal francese etiquette) sulla Rete (dall’inglese net), è’, cioè, sinonimo di buon comportamento quando si usa internet, una pratica che è spesso dimenticata dalle schiere di nuovi digitalizzati che hanno cominciato a scrivere su web negli ultimi anni.
La conoscenza della netiquette è importante perché seguire le linee guida per un comportamento accettabile, rende la rete un luogo più piacevole per tutti gli utenti.
>> (Katia Gianquinto, vedi sotto)

Non è imposto ma è buona norma rispettare alcune regole, in breve:

  1. Scrivi correttamente: attento ad ortografia e punteggiatura. Tutti vedono quello che scrivi e non ci fai una bella figura se sembra che tu non abbia finito le scuole dell’obbligo (leggi il messaggio tre volte prima di pubblicarlo).
  2. Non essere troppo duro con chi commette errori: è sgarbato farglielo notare e poi ci sono modi e modi…
  3. Non scrivere con caratteri MAIUSCOLI: su web, per convenzione, equivale ad URLARE.
  4. Usa le faccine per dare il tono a quello che stai scrivendo: spesso può rischiare di essere travisato.
  5. Non pubblicare informazioni personali e dati sensibili di altri utenti.
  6. La timeline di un social network NON è il tuo spazio privato per inserire pubblicità dei tuoi prodotti.
  7. Richiedi il consenso prima di taggare gli altri su foto o video.
  8. Non pubblicare foto che potrebbero mettere in imbarazzo un altro utente.
  9. Se pubblichi testi, foto o video provenienti da altri siti web cita la fonte. Meglio se metti un link per rendere raggiungibile la fonte.
  10. Non  offendere gli altri, non utilizzare termini denigratori, maleducati o inappropriati: un linguaggio blasfemo non viene tollerato da nessuno.
  11. Non pubblicare post che contengono abusi personali, parole d’odio e di pregiudizio, inclusa ogni forma di discriminazione razziale, religiosa, sessuale: Il bullismo digitale viene penalizzato dagli utenti e dagli stessi social media (spam).
  12. Quando lasci un commento, rispetta i valori, il credo e i sentimenti degli altri, non attaccare a livello personale gli autori degli articoli pubblicati. Se non si è d’accordo con il parere di chi scrive o il suo stile di scrittura, si può esprimere la propria posizione in modo rispettoso. 
  13. Se “entri” in una discussione fallo per portare un valore aggiunto, scrivi qualcosa che abbia senso all’interno di quella discussione e non per accendere litigi e offendere.
  14. Non invitare in massa i tuoi contatti ad applicazioni, giochi, pagine: seleziona quelli che potrebbero essere realmente interessate.
  15. Usa gli hashtag in modo corretto (ne basta uno!) per rendere facilmente rintracciabile quello che scrivi per chi è interessato ad un particolare argomento.

    (FONTE: estratto da un articolo di Katia Gianquinto che trovate qui)

20 anni di internet

uh, AUGURI A ME! Un post su di un gruppo mi ha fatto ricordare…

Non ricordo la data precisa ma era la fine di Novembre del 1995 quando ho effettuato la prima connessione ad internet… ne sono cambiate di cose da allora! Se ben ricordo Marco/MDM mi aiutò parecchio… io avevo il PC da molto poco 🙂

La connessione era PSTN, la banda nominale 56k ma mi ricordo la felicità di quando scaricavo a 5kb/s di notte con le linee scariche.  Si navigava con modem che occupava la linea telefonica (e, senza cellulari, eri isolato per cui lo si faceva la sera tardi) ma avevo (l’anno dopo) fatto già una sorta di abbonamento flat: Libero@Sogno che dava a 24.000 lire al mese la connessione illimitata dalle 18.00 e nei we 😀

Non esistevano tutte le cose di oggi: niente Facebook, Twitter, niente Google! Il motore di ricerca era altavista, affondato poi da yahoo e, infine, da Google. Si frequentavano i newsgroup (antesignani dei forum), si chattava su mIRC (o su chat web), si usava ICQ (I seek you).

Ma, soprattutto, ci si sentiva “speciali”: non molti ai tempi avevano un PC, pochi ai tempi erano connessi e in chat gli informatici andavano per la maggiore… alcune persone conosciute allora (i cuGGini su tutti e Aurynetta (Auryn) in special modo) le sento ancora oggi, altre sono sparite chissà dove, altre sono mancate (saluto Rick, Lupo e Eternauta tra quelle che più ricordo), altre conosciute allora (Nicola Ottomano [che fantasia come nick]) mi han fatto trovare un lavoro nel 2015 😀

Beh, chissà tra 20 anni come sarà…

Un saluto da Alessandro / Al3xI98O già Alex1980 e ba80

 

 

EXPO 2015

Dico la mia dopo averci passato una giornata (anche se non completa: dalle 9.30 alle 20.30 circa… eravamo troppo morti per proseguire oltre).

Premetto qui gli aspetti personali che dipendono dalla situazione e quindi non possono essere presi come metro di giudizio:
PRO:
– ho passato una giornata particolare e diversa dalla solita routine
– ho passato una bella giornata con i miei amici
CONTRO:
– il tempo ha fatto schifo facendoci prendere mezza giornata di diluvio bagnandoci tutti
– tanta tanta, troppa gente (non solo per i miei parametri dove 10 persone sono già troppe :P)

Ora la parte più diretta quindi vado subitissimo al sodo con il mio giudizio globale: BOCCIATO! Questo non mi stupisce e non mi “fa arrabbiare”: era la mia idea prima di andarci quindi me lo aspettavo 😀

Parto subito dal motivo primario del perchè non mi è piaciuto: l’aspetto primario dell’Expo dovrebbero essere i padiglioni, non 4 padiglioni su 100 ma tutti i padiglioni dovrebbero mostrare ed insegnare qualcosa… ecco sono rimasto deluso da quello. Ho trovato davvero poca sostanza (vero che ho visto “pochi” padiglioni: Giappone, Israele, Spagna, Francia, Olanda, Marocco, Messico, Cina, poi altri che non ricordo…).

Siamo entrati alle 9.30 e ci siamo fiondati subito al padiglione del Giappone (tutti lo descrivevano come imperdibile) e già c’erano 5h30′ di coda 😀 😀 :D! Siamo passati all’Italia (già sapendo che…) e infatti dicevano tra le 4h e le 5h di coda! Non abbiamo nemmeno guardati gli altri padiglioni famosi (EAU, Brasile…) quindi abbiamo deciso di vedere i padiglioni meno famosi (cmq con 30′ di coda ognuno…).

ISRAELE e MAROCCO mi sono piaciuti. Israele perchè il percordo era ben fatto, hanno spiegato in maniera guidata alcune cose su come sono passati dal deserto a coltivare ed alcune invenzioni “alimentari”. Il Marocco per la presentazione dei luogi, la ricostruzione dell’ambiente desertico e l’esterno con un gran bel giardino con l’acqua che creava piccoli canali.

Spagna, Francia, Olanda: assolutamente inutili IMHO. Un percorso fatto di video e cartelloni ma che, senza guida, si sono rivelati vuoti (magari per qualche addetto ai lavori no ma per me che sono COMPLETAMENTE al di fuori dall’ambiente…).

Gli altri direi senza lode nè infamia anche se, ripeto, mi aspettavo qualcosa da ognuno (almeno di scoprire qcosa sull’alimentazione di ogni stato).

E qui direte: “eh, ma si sapeva che i padiglioni belli sono 4-5 e gli altri erano da saltare”. Ok ma è un’esposizione universale o un’esposizione di 5 stati? E già qui il giudizio è, ovviamente, negativo! Se, e non è stato così, avessi visto 4 padiglioni bellissimi e basta già l’EXPO avrebbe “fallito” su ciò che mi aspettavo.

Parliamo però al fiore all’occhiello dell’EXPO: tra i padiglioni “belli e famosi” sono andato a vedere quello del Giappone (la mattina alle 9.45 aveva 5h30′ di coda mentre dopo pranzo 2h40′ scese a 1h50′ reale): bello ci mancherebbe ma… bah, per vedere una cosa del genere non merita più di 30′ di coda… senza dubbio è di GRAN lunga il padiglione più scenografico (ma non quello che mi è piaciuto di più come dicevo sopra) ma non l’ho trovato niente che passerà alla storia tra le cose che ho visto in vita mia.

Ora mi chiedo: chi è andato e ha detto che alcune cose sono state belle… cosa intende per belle? Per me in un EXPO su “Nutrire il pianeta, energia per la vita” dovrebbe colpirmi per quello e non per altro.

Veniamo ora a quello che mi è davvero piaciuto (sìsì non è stato solo “il nulla”, le code e la pioggia).

Gli esterni. I padiglioni sono molto più meritevoli fuori che dentro! Architettonicamente sono (molti) molto belli con scelte molto interessanti, la passeggiata nel decumano coperto che porta a vedere quasi tutti i padiglioni è piacevole per quello.

L’albero della vita. Non è nulla che possa competere con la Torre Eiffell (fatta per l’EXPO di Parigi del 1889 e che doveva essere abbattuta dopo 10 anni) ma è comunque bello. Lo spettacolo musicale con le luci ad inseguimento e le fontane d’acqua sono molto piacevoli e non si vedono tutti i giorni (a meno che non siate di Dubai :P).

Organizzazione. Beh, direi alti e bassi. Certo gestire una tale mole di persone è difficile quindi devo dire che mi è parsa non male. L’unica cosa che mi è parsa deficitaria sono i servizi igienici: tralascio lo sporco ma quando c’è tanta gente… in alcune zone ne trovavi 2 vicini in altre dovevi cercare davvero troppo. Ah, una seconda cosa sono le mancate pensiline nei padiglioni: se fa bello ok ma fare 2h di cosa sotto al diluvio…

Cibo. Ecco parliamo del cibo dato che le possibilità sono quasi infinite! Ci sono moltissimi posti dove mangiare (tralascio il fatto che, essendoci migliaia e migliaia di persone non si può scegliere troppo liberamente dove andare…) un po’ per tutti i gusti. Secondo me meriterebbe molto andare 7-8 volte la sera e provare un po’ di cibi particolari: noi siamo finiti (un po’ forzati dalla stanchezza, dalla fame e dalla coda) all’Uruguayano: taglio del loro manzo particolarmente diverso dal nostro che mi è piaciuto. In più una ragazza ci ha parlato di come viene allevato il loro manzo e del perchè delle caratteristiche che aveva (molto più selvatico del nostro, non al livello del bisonte canadese mangiato ad un matrimonio poco tempo fa ma sempre selvatico).

IN DEFINITIVA. Mi piacerebbe poterci essere andato più volte la sera… meno gente, ristoranti da provare… Vabbeh, di certo non potevo saltare l’occasione di “essere andato ad un’esposizione universale” 😀

Abbiamo sempre fatto così

In questi mesi non ho scritto nulla ma ho pensato a decine e decine di cose da scrivere… Devo proseguire con le mie memorie!

Oggi commento una delle frasi che odio di più al mondo e che, a cicli più o meno regolari, mi tocca risentire:

Abbiamo sempre fatto così

Barzelletta:

Una ragazza appena sposata decide di preparare un arrosto per il pranzo della domenica.
Il giovane marito la osserva e nota che, prima di porlo nella teglia, ne taglia via il pezzo finale e le chiede curioso:”Cara, come mai butti via quel pezzo di carne? Mi sembra uno spreco!”
Lei risponde: “Guarda, lo faccio esattamente come lo fa la mia mamma, e ti assicuro che e’ un arrosto squisito!”
Allora il marito dice: “Sono curioso, posso telefonare a tua madre e chiederle come mai taglia via questo pezzo?”
“Certo, fai pure!”
Prende il telefono e chiede alla suocera: “Scusa, tua figlia mi ha detto che quando fai il tuo meraviglioso arrosto ne tagli via un pezzo, ma perche’? C’è qualche motivo?”
E la suocera: “Guarda, io faccio esattamente come lo faceva mia mamma, ed era l’arrosto più buono del mondo!”
Il marito, non convinto ribadisce alla moglie: “Ti dispiace se chiamiamo la nonna?”
“Certo che no!”
Allora compongono il numero della nonna e le chiedono:”Scusa, nonna, la mamma dice che ha imparato da te a fare l’arrosto e ogni volta ne taglia il pezzo finale prima di infornarlo, esattamente come facevi tu … ma perchè tu tagliavi via quel pezzo?”
E la nonna, serafica: “Perchè avevo la teglia troppo piccola!”

Credo si auto esplichi… non fare cose nuove “perché ho sempre fatto così” è stupido! Devi pensare al perché fai una cosa in una certa maniera e “farla sempre così” perché “così” è il modo migliore e non per “abitudine”.